mercoledì 29 febbraio 2012


AMBIENTEVALSUSA

28 febbraio 2012



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PAROLE & FATTI

CARI MINISTRI, LE PAROLE ED I FATTI NON COMBACIANO.

Alle belle parole del Ministro degli Interni (non eletto) Cancellieri, purtroppo non seguono i fatti.
Il neo ministro dichiara che "Serve responsabilità ed equilibrio, c'è bisogno di una forte riflessione e molto dialogo". Brava! E riprende: "Le scelte siano state fatte con assoluta attenzione". Bene! Poi parla degli interessi del Paese.... Era ora! E continua dicendo che "serve il dialogo". Questa veramente l'avevamo già sentita! La raccontavano Bresso, Chiampa, Fassino, tutta gente notoriamente capace di dialogare, ma solo se gli danno sempre ragione.
Tutta gente che ha vissuto di politica, nel nome del "popolo", gente di sinistra che poi sul tema TAV (e tanti altri) te li trovi mano nella mano con Ghiglia, Ghigo, Enoc, Marcegaglia ecc.. mano nella mano per il bene del Paese naturalmente... Creare lavoro costruendo ferrovie da 1300 Euro al centimetro mentre tagliano pensioni, chiudono ospedali e fabbriche.
Se la comunicazione è tutto, i fatti sono le pietre. Pietre che ci vengono tirate in faccia. Virtualmente certo, ma come definire i provvedimenti reali, che non seguono le belle parole?
Prima pietra: slitta l'incontro dei 23 sindaci della Valle di Susa con il Prefetto. Seconda pietra: l'occupazione d'urgenza del vallone Clarea "manu militari" (e che mano! 200.000 euro al giorno?) avviene senza espropri. Terza pietra: la Prefettura, quindi il Ministero degli Interni, delega LTF a spiegare che gli espropri non sono ancora attivi (e guarda caso il dirigente di Ltf non ha neppure il coraggio di farsi inquadrare in TV). Uno non ha il coraggio e l'atro sembra un delatore mafioso... Non era più semplice dire che non siete in grado di rispettare le leggi sulla proprietà emettendo gli espropri e siete costretti, dinuovo, a "bleffare con i timbri"?
Da un Ministro pro tempore, diciamo meglio "a scadenza" ci aspettavamo qualcosa di diverso, di innovativo, parlare di interessi del Paese poi... perché non chiamare le cose col loro none? Interessi di lobbisti e faccendieri, della politica e degli appaltatori. Notate bene che i costruttori non li includiamo nei beneficiari dell'opera, perché i primi a fallire sarebbero proprio quelli che ci lavorerebbero! I padroncini, gli ultimi nella piramide... sarebbero i primi a pagare.
Da Passera, ministro pro tempore che studia da Primo ministro invece non era assolutamente lecito aspettarsi altro che"nessun tentennamento", anche perchè se lui tentennasse il potere bancario che sta nei suoi pantaloni e che gli muove gambe e braccia lo avrebbe probabilmente stroncato già domattina, dalle pagine di qualche importante quotidiano (lo sapevate che secondo alcuni storici inglesi fu il Corriere della Sera a spingere l'Italia nella grande Guerra, quella del 15/18 proprio quando gli italiani erano contrari?). Purtoppo però quel no ad ogni tentennamento suona proprio male, neppure sui taxisti e sulle farmacie tentennava il nostro belluomo, oggi per far prima ha dimenticato l'argomento. La cosa naturalmente non ci dà grande disturbo, ma chiarisce il concetto: tanti proclami per riempirci le orecchie, nessun obiettivo reale centrato.
Proprio a proposito di Passera facciamoci una domanda: non è lui il ministro dei trasporti? E cosa fa per i trasporti a parte spingere sulle opere che le banche finanzierebbero (compresa quella che dirigeva)? Porti, aeroporti, telefonia, internet, strade, metropolitane... sono di sua competenza o c'è solo la AV di Montezemolo/Della Valle/ Intesa San Paolo? Troppo semplice "non tentennare" adesso signor Passera, perché quando lo Stato sarà chiamato a pagare gli interessi bancari sui capitali impegnati nella Torino Lyon lei sarà da qualche altra parte, Morgan? Goldman? Banca d'Italia?
Forse non ve ne siete accorti ma la gente è proprio arrabbiata, prima i Forconi, oggi la Val Susa che si allarga in tutto il Paese. Ci avete appena allungato in modo fittizio la speranza di vita per allontanarci dalle pensioni, contemporaneamente state gettando nel panico tanti bravi giovani... sapete quanti ne conosciamo qui in Valle di Susa? Tanti giovani come Luca Abbà, che lottano giorno per giorno, tanti che stanno ancora ad osservare ma che presto diventeranno tanti Luca. Giovani che vogliono solo vivere con un minimo di dignità, lavoratori che non state assolutamente difendendo, cosa che dovrebbe essere vostro compito... (poveri illusi questi montanari della Val Susa, poveri illusi italiani...). Forse non ci avete mai pensato ma se girate con la scorta e vivete da gran signori lo dovete a chi dovreste tutelare. Voi sapete bene come stanno le cose, sapete che in Francia non hanno neppure il progetto dal confine a Lyon, sapete che i cugini d'oltralpe se partiranno lo faranno solo nel 2027, sapete che l'oera non serve e che la linea attuale è utilizzzata al 25% della sua potenzialità. Sapete che non ci sono i soldi, sapete che un'opera non può essere realizzata senza il consenso delle popolazioni, sapete che più il tempo passa più la gente capisce, sapete che siete a scadenza. Dovreste sapere che gli statisti vengono ricordati per scelte storiche, non per le bancarotte. Avete un'occasione unica come "governo tecnico", distinguervi e lasciare un segno sul Tav come su tante altre cose. Fatelo col consenso, non con la propaganda. Probabilmente avrete solo questa occasione, fatelo se siete persone serie. Per parte nostra di fronte a noi abbiamo una lunghissima speranza di vita... ed il tempo è il migior giudice. Sarà Dura, questo è l'augurio dei valsusini, lo facciamo anche a Voi.

P.S. Diverse provocazioni stanno emergendo in questi giorni dirette a singole persone; a Luca definito in vari modi irridenti, al procuratore Caselli apostrofato in vari modi dopo l'arresto di 26 NO TAV. Noi crediamo che la critica motivata e civile possa fare molta più presa sulle persone rispetto all'insulto fine a se stesso. Ognuno può avere delle ragioni ed ha il diritto di esprimerle, per quanto possibile ce ne faremo portavoce, ma evitiamo gli insulti da una parte e le strumentalizzazioni giornalistiche ormai scontate.



Breve riepilogo delle ragioni No TAV (video)

http://youtu.be/4XNP-Z8deTo La truffa TAV

http://youtu.be/tNjb-RmfkeY Opera ecomomicamente insostenibile

http://youtu.be/tNjb-RmfkeY No tav no mafia

http://youtu.be/HLinfT-_S2Y Le lobby del TAV

http://youtu.be/GpP0DoEG0tI Preghiera (7 anni fa)

http://youtu.be/dLDPP5sCAnQ Amianto e uranio in valle di Susa

http://youtu.be/_Orxy6JTj7I Possibile disastro idrogeologico


La redazione: Ambiente Valsusa
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domenica 29 gennaio 2012

LA VALLE NON SI ARRESTA


2 ore fa


LA VALLE NON SI ARRESTA

NOI E LA CRISI DA QUESTA PARTE; LE OPERE INUTILI I POLITICANTI, I PROFESSORI E I BANCHIERI DEL GOVERNO DALL'ALTRA.
Ancora arresti, ancora provvedimenti ad orologeria, 2 giorni prima di una manifestazione NO TAV che si svolgerà sabato 28 nella città di Torino per informare sulla truffa colossale del TAV, fonte inesauribile di nuovo debito pubblico, per noi, nuovo mangime per la pappatoria della politica (citazione del Giudice Imposimato), per quelli che stanno dall'altra parte.
Una ferrovia da 130 milioni a km a preventivo, 1300 a centimetro, un colossale spreco di risorse pubbliche per un'opera che non serve e che è già tecnicamente obsoleta anche se viene maldestramente venduta come icona della modernità dai faccendieri, lobbisti e corte politica.
La madre di tutte le truffe, capace di infiltrare non solo la politica corrotta, ma anche gran parte della carta stampata e alcuni settori dell'industria, generando contemporaneamente illusioni in tanti piccoli padroncini e tanti disoccupati. Una truffa che ha una sponda irresponsabile nella UE che promette briciole di finanziamento. Un'opera in grado di muovere più denaro che terra, di cui le grandi banche sono i principali beneficiari dal momento che i capitali dati in prestito produrrebbero enormi interessi con rischio pari a zero visto che i capitali utilizzati sono i nostri depositi bancari e a garantire le banche ci sarebbe lo Stato, cioè sempre gli stessi, noi contribuenti, coi nostri risparmi che copriranno i loro interessati debiti.
Una torta spartita tra chi ha la pancia già piena che se la ride pensando ai cittadini che la finanziano e ne pagheranno i costi per decenni. Diciamocelo, pagare non sarebbe neppure un dramma, ma un conto è pagare per avere servizi efficienti, un altro se dobbiamo pagare lo spreco studiato compiutamente a tavolino, un colposo tentativo di drenare risorse togliendole a scuola, sanità, trasporti, pensioni per fregare noi che lavoriamo che stiamo di qua e arricchire loro di là... Un piano delinquenziale che mira semplicemente a trasferire risorse dentro le tasche delle banche, dei Contraenti generali e loro amici, nelle saccocce delle imprese mafiose, sicuramente in quelle di molti politicanti corrotti.
Ormai sappiamo che i politici in buona fede favorevoli all'opera non esistono.

LA POLITICA E' UN'ALTRA COSA.
Sia chiaro, non c'è nulla di politico in queste nostre considerazioni, il concetto è troppo semplice: quando ti viene un ladro in casa e ti ruba tutto non stai a guardare se era di destra o di sinistra. E' un ladro, un malvivente. Si tratta di un'opera pubblica di cui non si sa ancora nulla, neppure se è realizzabile, e nel caso non prima del 2030. Un'opera da 10, 20, 30, forse 40 miliardi di Euro (80.000 miliardi di lire)che invece di creare benessere provocherà ulteriore debito pubblico. Non si tratta solo di truffa e furto, ma di un'organizzazione delinquenziale specializzata che ha lo scopo di prolungare il furto nel tempo. Semplifichiamo per analogia: è come per la Salerno Reggio Calabria, dove a nessuno importa nulla dell'opera e della sua utilità, ma ai soliti noti interessa solo che i finanziamenti pubblici, pagati dai cittadini si prolunghino all'infinito. Il Professor Angelo Tartaglia ha chiarito con una battuta: “Vogliono solo aprire il rubinetto, e tenerlo aperto all'infinito”. La “Salerno - Reggio Calabria del Nord”....

NON SI PUO' APPROVARE UN SIMILE PROGETTO.
C'è molto di politico quando invece si parla di “prescrizioni”. Le prescrizioni ad un progetto come quello della tratta internazionale della Torino Lyon hanno due particolarità: 1) Evidenziano gravi mancanze progettuali causando una enorme lievitazione dei costi. 2) Vengono richieste dagli organi di controllo tecnici e ribadite dai decisori politici. Ognuno ha fatto formalmente il suo compito, ma nessuno controlla che le prescrizioni vengano rispettate. Controllori e controllati sono lo stesso soggetto, coincidono con i costruttori... Un bel timbro e via? Come se non bastasse la Magistratura può intervenire solo a “danno conclamato”, non prima.

LE PRESCRIZIONI, ESPRESSIONE DI UN DISASTRO ANNUNCIATO.
A nessuno deve sfuggire che la Commissione VIA ha dato parere favorevole al progetto sulla tratta tra Chiusa San Michele ed il confine di Stato condizionandolo all'ottemperanza di 63 prescrizioni e 6 raccomandazioni di tipo ambientale. Lo strano è che nella fase successiva di approvazione la regione Piemonte ha approvato lo stesso progetto condizionandolo a oltre 150 prescrizioni. Tante prescrizioni equivalgono ad un progetto fatto coi piedi, per legge andrebbe rifatto, ma cosa fa il CIPE (Comitato Interministeriale Programmazione Economica che deve stanziare le risorse necessarie)? Approva il 3 agosto 2011 lo stesso progetto preliminare, ma con 222 prescrizioni e 5 raccomandazioni “proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti”.

222 prescrizioni, come a dire che quel progetto preliminare ha lacune terribili, forse insanabili... ma approvano. Perché? semplice, se non approvassero la UE bloccherebbe la procedura di finanziamento, le famose briciole. Sta scritto proprio nella delibera CIPE... “al fine di evitare il definanziamento del contributo comunitario assegnato all'opera in esame, si rende necessaria la sollecita approvazione del progetto in esame”.

Possiamo dire che il progetto è da rifare e che chiedere il finanziamento sulla base di queste carte è una truffa? Possiamo ribadire che l'opera non è necessaria visto che la linea attuale è utilizzata al 30%? Possiamo definire questa procedura un grande Bluff?
Ma c'è una terza truffa in questa faccenda. E' facile verificare e lo ha spiegato benissimo Ivan Cicconi, esperto di appalti pubblici: i debiti del TAV sono fuori dalla contabilità nazionale anche se lo Stato viene regolarmente chiamato a ripianarli. Una truffa contabile sconosciuta alla UE. Si tratta di tanti debiti, roba da far accapponare la pelle, ma vengono contabilizzati a parte. Famosa in tal senso la denuncia della Corte dei Conti che metteva in guardia da questa procedura... Tutto documentato da tempo.
Orbene, sapete che c'è di nuovo? Il Professor Monti, bocconiano doc, professionista politico travestito da tecnico, Presidente del Consiglio di uno “strano governo” fatto di banchieri per nulla pentiti, ha già la soluzione in tasca. I prossimi debiti per infrastrutture cercheremo di finanziarli con Bond europei... almeno così ha detto in TV intervistato da Fabio Fazio alcune settimane fa. Le banche li piazzeranno, come al solito guadagnandoci una bella commissione. E i cittadini sottoscriveranno (se ci sarà ancora liquidità...).
Siamo alla frutta? Forse se la sono già mangiata, ma non disperiamo, continuiamo a ragionare con la nostra testa opponendoci pacificamente ma con fermezza, come sempre, diffondiamo per quanto possibile le nostre ragioni... spieghiamo cosa rappresenta la militarizzazione di Maddalena... spieghiamo perché i pensionati, gli artigiani, i giovani, i contribuenti attenti girano con le bandiere NO TAV. Prima o poi qualche giudice come Falcone e Borsellino risorgerà. Non c'è verso! Comunque la truffa TAV di qui non passerà. Non c'è verso! Lo sanno, perciò vanno in giro nelle case dei contribuenti a perquisire ed arrestare... Nessuno che indaghi sui lacrimogeni sparati in faccia alla gente! SARA' DURA, ma di qui non passeranno.

Le prossime manifestazioni:
Sesta edizione del Grande Cortile 2012. Vai al sito.
Prossimamente grande manifestazione nazionale No Tav in valle di Susa con la partecipazione dei sindaci.

La redazione: Ambiente Valsusa

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